Il Parlamento europeo, con il sostegno del Consiglio dell’Unione Europea, ha raggiunto un accordo storico volto a rafforzare la tutela dei consumatori nei confronti delle truffe bancarie. Le nuove disposizioni contenute nel Payment Services Regulation e nella terza direttiva sui servizi di pagamento impongono a tutte le banche operanti nell’area comunitaria l’obbligo di rimborsare i clienti vittime di frodi, a fronte del rispetto di specifiche condizioni e misure di sicurezza.Con l’adozione di queste normative, l’Unione europea compie un significativo passo avanti nel garantire un accesso più sicuro e trasparente agli strumenti di pagamento, rafforzando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni finanziarie e nei sistemi di prevenzione delle frodi.

Le nuove responsabilità delle banche europee nel rimborso delle truffe
Il nuovo quadro regolatorio introduce una serie di obblighi stringenti per i Payment Service Provider (PSP), tra cui le banche, che dovranno implementare strumenti di protezione avanzati per gli utenti. Tra le misure più rilevanti si annoverano:
- Controllo obbligatorio della corrispondenza tra il nome del beneficiario e l’identificativo del conto, con il rifiuto automatico delle transazioni in caso di discrepanze;
- Autenticazione forte dei clienti, per garantire che solo gli utenti autorizzati possano effettuare operazioni;
- Strumenti personalizzabili per limiti di spesa e blocchi, attivabili direttamente dagli utenti;
- Congelamento temporaneo delle transazioni sospette, al fine di prevenire trasferimenti illeciti verso conti di potenziali criminali.

In assenza di queste protezioni, le banche saranno considerate direttamente responsabili delle perdite subite dai clienti. Inoltre, in caso di truffe che coinvolgano l’impersonificazione, come furti d’identità o clonazione di profili aziendali, gli istituti saranno obbligati a riconoscere un rimborso integrale ai clienti che denunciano tempestivamente l’accaduto alle autorità competenti e all’istituto stesso.
Queste misure sono concepite per armonizzare a livello europeo le regole sulla sicurezza e la tutela degli utenti, superando le differenze ancora esistenti nelle normative nazionali. In Italia, ad esempio, il rimborso per alcune tipologie di truffe è già previsto, salvo casi di colpa grave da parte del cliente.
Nuovi diritti per l’accesso al contante e maggiore trasparenza
Il pacchetto normativo approvato dall’UE interviene anche per contrastare la progressiva riduzione dell’accesso al denaro contante, un problema che si fa sentire soprattutto nelle zone rurali e nelle aree meno servite da sportelli bancari e bancomat, fenomeno presente anche in Italia.
Per tutelare la libertà dei cittadini di accedere al contante, è stato stabilito che i commercianti che offrono servizi di prelievo in collaborazione con le banche dovranno consentire prelievi tra 100 e 150 euro senza l’obbligo di effettuare un acquisto. Questa disposizione è accompagnata da un invito dell’Unione a garantire maggiore trasparenza sulle commissioni applicate, in particolare per l’uso degli sportelli automatici e i cambi valuta.
Oltre alle banche, anche le piattaforme digitali e i social network sono chiamati a un ruolo attivo nella prevenzione delle truffe. Bruxelles ha previsto che le piattaforme debbano rimuovere prontamente i contenuti fraudolenti segnalati dagli utenti, assumendosi la responsabilità per eventuali danni economici subiti dai cittadini qualora non intervengano adeguatamente. Questa misura si differenzia dal Digital Services Act, che non prevede sanzioni economiche dirette in questi casi.
La posizione europea è stata oggetto di critiche da parte di grandi operatori come Amazon, Apple, Google, Meta e TikTok, che temono un eccessivo onere operativo e un possibile indebolimento dell’impegno degli istituti di credito nella prevenzione delle frodi. Il dibattito ha superato i confini continentali, coinvolgendo anche gli Stati Uniti, preoccupati per potenziali ripercussioni commerciali.